Gamification, ma cos’è un gioco?

Di tante definizioni che possono essere date, solo alcune ricalcano in maniera chiara e precisa i tratti fondamentali che deve avere un gioco.

La più sintetica è quella di Suits:

Giocare un gioco è il tentativo volontario di superare ostacoli non necessari

Riguardo la più rigorosa, quella di McGonigal:

Le caratteristiche che distinguono un gioco sono: un obiettivo, delle regole, un sistema di feedback, la volontarietà della partecipazione”

Il primo elemento, l’obiettivo si rende necessario per fornire al giocatore un senso, una finalità, alle sue azioni. Deve essere abbastanza complesso per intrattenere il più tempo possibile (al limite, infinito) ma raggiungibile. L’obiettivo può essere multiplo, spesso coincide con il raggiungimento di determinati risultati (ricompense, distintivi, doni) ad esempio tramite delle specifiche missioni.

Le regole definiscono l’insieme di azioni da compiere, ed i vincoli alle stesse, per il raggiungimento dell’obiettivo. In base al fine del gioco, queste regole possono essere molto restrittive (ad esempio se si tratta di un casual game, dove il fine principale è lo svago in maniera meccanica) oppure più flessibili(se ciò che si vuole stimolare è la creatività, l’interesse, lo sviluppo di strategie).

Un ruolo fondamentale ha anche il sistema di feedback ,che ha il compito di rendere piacevole ed attrattivo il gioco, formando nella mente del giocatore una motivazione. Ci sono varie tipologie di feedback che si possono implementare, i più comuni sono punti, livelli, classifiche, ma si possono elaborare anche dei stimoli a livello sensoriale tramite l’utilizzo di immagini, sequenze animate, suoni.

In ultimo, la volontarietà della partecipazione serve per far sì che il giocatore accetti in maniera totalmente libera e senza alcuna costrizione le caratteristiche precedenti, in modo che l’attività di gioco non provochi ansie o problemi ma sia percepita unicamente come attività sicura e gradevole.

Rileggendo la definizione di Suits dopo aver compreso quella di McGonigal, emerge com’essa ne sia un perfetto sunto.

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