Introduzione al metodo Lean Startup

sharehack

Il metodo Lean Startup, ideato da Eric Ries, fonda le sue basi nell’idea che le funzioni di business e di marketing di una startup devono essere considerate importanti quanto l’ingegneria e lo sviluppo di prodotto.

Approcci tradizionali al management mutuati dalla letteratura accademica o dalle best practice delle grandi corporation infatti mal si sposano con il contesto di estrema incertezza nel quale si muove una startup. Tradizionalmente si pone il focus sulla centralità del piano, della strategia, di minuziose e approfondite ricerche di mercato. Si tenta di utilizzare tecniche manageriali come la pianificazione ed il forecasting in contesti assolutamente privi di informazioni certe.

Un altro approccio molto diffuso data la supposta impossibilità di acquisire informazioni, è il “Just do it”, il cui principio è che se il problema è il management, la soluzione migliore rimane il caos. Questo approccio è altrettanto rischioso perché pone troppo tempo ed attenzione sul prodotto, rischiando di sviluppare qualcosa che nessuno desidera.

Il metodo lean startup prende il nome dal lean manufacturing giapponese, che ha tra i suoi capisaldi l’importanza di attingere alle informazioni, la creatività dei lavoratori, utilizzo di lotti piccoli, la produzione just-in-time, il controllo delle scorte e l’accelerazione dei cicli. Il fine ultimo è ridurre drasticamente gli sprechi.

I 5 principi

  • Gli imprenditori sono dappertutto. Il metodo non si applica solo alle nuove aziende, ma a tutti contesti in cui si sviluppano nuovi prodotti e servizi in condizioni di estrema incertezza, comprese le grandi corporation.
  • L’imprenditoria è una forma di management. Una startup non è solo un prodotto, è un’istituzione, e in quanto tale richiede un tipo di management tarato sul suo contesto di estrema incertezza.
  • Apprendimento convalidato. Una startup esiste per apprendere come creare un business sostenibile, oltre che per creare un prodotto. Tale apprendimento può essere effettuato utilizzando un metodo scientifico, fortemente basato su ipotesi, e la verifica delle stesse tramite esperimenti e misurazioni.
  • Creazione-Misurazione-Apprendimento. E’ un ciclo di feedback le cui attività sono trasformare le idee in prodotti, misurare le reazioni dei clienti, e decidere se perseverare o effettuare delle variazioni, marginali o sostanziali.
  • Contabilità dell’innovazione.Consiste nella misurazione dei progressi fatti, fissare le milestone, e l’ordine e priorità dei task. 

Minimum viable product

Il Minimum Viable Product (o Minimo Prodotto Fattibile MFP) è l’output di una strategia per accelerare al massimo il ciclo di feedback, al fine di ottenere in maniera veloce delle metriche relative al prodotto o ad una sua caratteristica. Un mvp ha solo pochissime funzionalità chiave, ed è distribuito ad un piccolo sottoinsieme di potenziali clienti (ad esempio degli early adopters), al fine di ottenere riscontri, sui quali si baseranno le attività future. Questo ciclo avviene in maniera iterativa, finché non si giunge ad un buon product-market fit oppure alla decisione di abbandonare il progetto.

Articolo scritto da

Un commento

  1. PERSEGUI LA TUA IDEA MA NON INNAMORARTENE MAI! - Peekaboo

    […] le energie sul cosiddetto “apprendimento convalidato” permette di evitare moltissimi sprechi in termini di tempo e […]

Per favore, commenta usando il tuo vero nome.

Scrivi un Commento